Mercedes mediocre in Arabia
- Riccardo Virgili
- 4 giorni fa
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Nonostante una classifica Costruttori ancora favorevole, il Gran Premio dell’Arabia Saudita ha lasciato sensazioni contrastanti in casa Mercedes. A Jeddah, per la seconda volta in stagione, nessun pilota delle Frecce d’Argento è salito sul podio. La gara si è rivelata particolarmente ostica per George Russell e Andrea Kimi Antonelli, entrambi rallentati da un problema ricorrente e preoccupante: la gestione delle gomme, in particolare quelle medie.
La delusione per Russell è palpabile. Dopo essersi avvicinato sensibilmente alla pole position il sabato, il pilota inglese ha concluso solamente in quinta posizione, perdendo il podio a favore di Charles Leclerc e Lando Norris. Il nodo della gara è stato il surriscaldamento degli pneumatici, che ha impedito a lui e al compagno Antonelli di mantenere il passo dei rivali.
“Ho provato a spingere all’inizio del secondo stint per restare con Verstappen – ha spiegato Russell – ma ho capito subito che non sarebbe stato possibile. Leclerc e Norris avevano più margine, e una volta superato, i miei pneumatici sono calati drasticamente. Da lì in poi ho solo pensato a finire la gara”.
Un problema tecnico importante, che Mercedes non può permettersi di ignorare. La gestione termica delle gomme, soprattutto su mescole medie, è diventata un evidente punto debole, tanto da compromettere il rendimento in gara nonostante le buone qualifiche.

Il grafico mostra come, sulle coperture medie, il degrado gomma Mercedes fosse molto accentuato, la curva dei tempi di Russell cresce invece di scendere, o rimanere costante come Leclerc; il 63 inizialmente è più veloce del monegasco, ma poi crolla forse per un assetto troppo sbilanciato in favore delle qualifiche.
Ma in un contesto difficile, Andrea Kimi Antonelli ha comunque fornito una prova matura. Il giovane italiano ha gestito la gara con grande lucidità, evitando errori gravi e chiudendo davanti a un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton. Un piccolo taglio di chicane al primo giro, prontamente corretto con la restituzione della posizione, è stata l’unica sbavatura in un weekend solido che lo ha riportato in zona punti, dopo il passo falso in Bahrain.
Dall’altra parte del box, però, la Ferrari ha lanciato segnali importanti. Leclerc, terzo al traguardo, ha finalmente concretizzato quanto mostrato a Sakhir, beneficiando di una gestione gomme superiore e di un passo gara consistente anche nel caldo saudita. Il monegasco ha tenuto dietro senza difficoltà sia Russell che Antonelli, dimostrando che, al netto delle difficoltà iniziali, la SF-25 può davvero impensierire Mercedes.
Mercedes può consolarsi con due certezze: il buon rendimento in qualifica – spesso superiore anche alla Ferrari – e una certa costanza generale, soprattutto rispetto ai diretti rivali. Tuttavia, queste qualità non sono bastate a fare la differenza a Jeddah, e potrebbero non bastare neppure nelle prossime tappe, se non si interverrà sui problemi di degrado.
La squadra di Toto Wolff è attesa a una risposta immediata, a partire dal prossimo appuntamento di Miami, dove le condizioni climatiche potrebbero nuovamente esporre le debolezze della W16. Ferrari, dal canto suo, sembra crescere con cautela, ma con costanza, mentre Red Bull e Verstappen restano i favoriti per impensierire le due McLaren.
Il bilancio per Mercedes resta positivo, ma alcuni segnali non possono essere ignorati. Se la Ferrari continuerà a migliorare e il problema gomme non verrà risolto, il secondo posto in classifica Costruttori potrebbe presto tornare in discussione. La stagione è lunga, e il margine per correggere la rotta c’è, ma serve un cambio di passo rapido. A Brackley lo sanno bene.

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