Magia di Max o McLaren sprecona?
- Riccardo Virgili
- 7 apr
- Tempo di lettura: 3 min
La straordinaria prestazione di Max è stata giustamente lodata in lungo e in largo come uno dei suoi migliori weekend di gara in carriera come Brasile '24 o Monaco '23, ma con una McLaren perfetta, o almeno più precisa, il risultato sarebbe stato lo stesso?

Per analizzare la gara dei primi tre partiremo dal confronto dei tempi tra Verstappen e Norris che non sono mai stati più distanti di 2,5 secondi, come illustrato dal grafico infatti i tempi sono pressochè sovrapponibili. Partiti in 1.33,9 sulla media per scendere fino all'1.33,0 rientrando al box nello stesso giro montando le hard in 1.32,6 fino al 1.31 basso degli ultimi giri dove hanno spinto dando tutto. Al giro 20 Piastri rientra ai box anticipando la sosta di un giro rispetto ai rivali differenziando giustamente le strategie e insinuando dei dubbi al muretto Red Bull per tentare un undercut non molto potente qui, circa un secondo guadagnabile se eseguito perfettamente, rivelatosi un insuccesso.
Nella tornata successiva vanno ai box Verstappen e Norris, qui si apre una discussione in casa papaya perchè le speranze di un sorpasso in pista erano a dir poco flebili, sia per il circuito sia perchè il sorpassato sarebbe dovuto essere Max, e forse tentare un overcut, per quanto difficile, avrebbe significato rischiare e tentare di agguantare la vittoria con la strategia laddove la guida manca. Da citare anche l'episodio in uscita box dove Lando ha elemosinato una condotta scorretta dell'olandese, quando in verità era la vettura numero 4 ad essere sull'erba e quindi fuori posto.

Queste tabelle invece rappresentano i long run svolti in FP1 e FP3 in relazione al passo gara nel primo stint, è chiaro da qui come le McLaren avessero più passo di Max, almeno 2 decimi al giro. L'olandese pagava, al netto della soft, nella prima simulazione addirittura un secondo nei confronti di Piastri, ma i cambiamenti di set up al sabato avevano indicato una buona strada in casa Red Bull che è stata ottimizzata la domenica quando Verstappen ha mostrato tutte le sue qualità da metronomo accompagnato da una vettura più bilanciata rispetto alle prove. A questo punto possiamo dire con certezza che anche se le temperature più basse e la pista meno gommata a causa della pioggia notturna della domenica hanno limitato l'usura delle gomme girando a favore della Red Bull la McLaren era potenzialmente più veloce almeno di 2 decimi al giro. Ma su una pista come Suzuka e con un pilota come Max superare è complicato e per farlo bisogna vantare molta più velocità per uscire a meno di 5 decimi dalla chicane del triangolo spalancando il DRS e cercando di affiancare l'avversario prima di curva 1. Qui capiamo veramente quanto sia stata cruciale la magnifica pole di sabato di Verstappen, se non si fosse messo davanti alle papaya per 12 millesimi non avremmo di certo assistito a una sua vittoria, bensì a una facile doppietta arancione ancora più soporifera di quanto la gara non ci abbia già garantito. Se la McLaren quindi non avesse sbagliato la qualifica avrebbe facilmente vinto il gran premio, senza nessuna interferenza da parte di Max.
Importante analizzare anche il secondo stint di Antonelli e Hamilton, opposti per gomma e prestazioni: passo fenomenale di Kimi e disastroso di Lewis.

È evidente dal grafico dei tempi come nonostante la Rossa numero 44 montasse la mescola media contro la dura della Mercedes non sia mai, nemmeno per un giro, riuscito a pareggiare i tempi del rookie italiano. Inspiegabile ai nostri occhi, vista soprattutto la buona velocità che l'inglese aveva mostrato nel primo stint con gomma hard. Nel post gara è corso in soccorso Vasseur che ha giustificato la mediocre prestazione del 7 volte campione dicendo che la differenza tra mescole era minima, discutibile la sua affermazione (le simulazioni Pirelli alla vigilia davano 0,6 secondi di differenza) ma coerente ad un ambiente che poco sembra averci capito di questa SF25.
Dall'altro lato denotiamo una gestione super del talento romagnolo Antonelli che ha rifilato 10 secondi ad Hamilton e recuperato 7 secondi al compagno Russell, con una gomma più vecchia di 12 giri. Insomma una gara da fenomeno per lui su una pista sconosciuta e molto complicata, insieme a Max Kimi è l'unico pilota veramente felice al termine del weekend giapponese.
Aggiornamenti per Ferrari e più precisione per McLaren, questo ciò che necessitano i due team per trovare la quadra in vista della parte centrale della stagione.

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