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2026: pasticcio motori?

Altro che nostalgici V10: il futuro della Formula 1 viaggia verso una svolta tecnica radicale, ma tutt’altro che unanime. Dopo il primo confronto avvenuto in Bahrain, le discussioni si concentrano nuovamente sull’equilibrio tra componente termica ed elettrica del nuovo motore ibrido.

Al centro del dibattito tra i motoristi – Audi, Ferrari, Honda, Mercedes e Red Bull Powertrains – c’è l’apporto del motore elettrico alla potenza complessiva. Attualmente, l’MGU-K fornisce 120 kW (circa 163 cavalli), ma dal 2026 l’obiettivo è arrivare a un contributo del 50% della potenza totale del sistema ibrido, pari a circa 350 kW (476 cavalli). Una sfida tecnica imponente, soprattutto in vista dei circuiti ad alta velocità e bassa possibilità di recupero energetico come Monza o Baku, dove il rischio di dover ricorrere al lift and coast diventa concreto.

Secondo alcune indiscrezioni emerse alla vigilia dell’incontro, si starebbe valutando un compromesso: mantenere il rapporto 50:50 tra termico ed elettrico soltanto in qualifica, riducendo invece a 200 kW (272 cavalli) l’apporto massimo della componente elettrica durante la gara. Tuttavia, tra i motoristi non vi è ancora una posizione condivisa su questa possibilità.

Ph: FIA
Ph: FIA

Toto Wolff, team principal Mercedes, ha espresso chiaramente la propria posizione durante il weekend di Jeddah, criticando l’idea di riaprire il tema: "A leggere l’agenda della Commissione F1 c’è da ridere, quasi come leggere alcuni commenti sulla politica americana su Twitter. Abbiamo avuto una riunione sui motori appena una settimana fa, ora tornano in discussione punti già affrontati. È tutto un gran scherzo." Wolff sostiene che eventuali problemi di de-rating (riduzione temporanea della potenza elettrica disponibile) andrebbero analizzati direttamente in pista nel 2026, senza interventi prematuri.

Anche in casa Ferrari non si nasconde l’incertezza. Fred Vasseur ha dichiarato da Jeddah: "Il regolamento 2026 rappresenta probabilmente il più grande cambiamento degli ultimi 25 anni. Non sappiamo se le gare saranno più ravvicinate. Il margine di sviluppo sarà molto ampio e le direzioni intraprese dai team potrebbero essere molto diverse." Il team principal del Cavallino ha poi aggiunto che ci si può attendere distacchi maggiori tra i team nel 2026, ma che questo fa parte della natura evolutiva della Formula 1.

La transizione verso le nuove power unit è tutt’altro che semplice. Tra pressioni politiche, sfide tecniche e divergenze d’opinione tra i team, la definizione finale del regolamento 2026 richiederà ancora tempo e compromessi. Quel che è certo, è che il futuro della F1 sarà profondamente diverso dal rombo dei V10 tanto amati dagli appassionati.

Ph: Mercedes
Ph: Mercedes

 
 
 

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